Un aumento che proprio non ci voleva, che azzoppa la ripresa e la crescita di una nazione che annaspa da tempo. Da ieri mattina anche i liguri si sono trovati con una brutta sorpresa
rappresentata dall’aumento di un punto percentuale dell’Iva, che passa dal 21 al 22%. A ruota, sono scattati i primi aumenti. Bastava effettuare un giro al supermercato per rendersi conto del rincaro dei generi: latte, pane, acqua, pasta, tutto è stato ritoccato verso l’alto, non di tanto, ma in questi tempi fa sempre male. I mugugni dei genovesi non si sono contati in ogni negozio, ma ci sono delle eccezioni alla regola come alcuni bar che hanno mantenuto invariato il prezzo del caffè a 80 o 90 centesimi a tazzina pur di non perdere la clientela.
Per fare qualche piccolo esempio: una bottiglia di vino che prima costava 1,20 euro, ora, con l’aumento dell’iva, passa a 1,32. Sono solo 12 centesimi, una cifra bassissima, ma se si sommano tutti questi rincari ai generi di prima necessità il portafoglio si sgonfia ben presto.