Il vettore low cost rivale numero uno degli irlandesi della Ryanair, EasyJet, sprofonda. Una perdita di quasi un miliardo di dollari, oltre 800 milioni di sterline, in nove mesi.
La compagnia low cost che a Genova non aveva quasi messo il piede schiacciata da Ryanair, Volotea, Alitalia ed Air France (i principali vettori presenti nello scalo ponentino) ha infatti registrato la sua prima perdita annuale in assoluto a causa della pandemia di Covid-19 che ha costretto passeggeri e aerei a restare a terra. La società britannica dei cieli sta ora esaminando i modi per raccogliere più fondi per compensare il buco di questi nove mesi.
In base alle attuali restrizioni, la compagnia aerea battente bandiera dell’Union Jack potrà volare ad appena il 25% della capacità anche nel primo trimestre del 2021.
Il 2020 è stato, fino ad ora, un anno nero per tutte le compagnie aeree, costrette a tagli di rotte e di personale. Il settore dell’aviazione è uno dei più colpiti dall’emergenza coronavirus. Una crisi senza precedenti, ha sottolineato sempre l’AD di Easy Jet, che ora chiede al governo britannico un pacchetto di misure per garantire che tutte le compagnie siano in grado di sostenere una ripresa economica.
Easy Jet ha circa 2,4 miliardi di sterline in contanti per sopravvivere. 419 milioni di sterline li ha raccolti da un aumento del patrimonio netto e 608 milioni di sterline vendendo e noleggiando aerei. Finora per sopravvivere al coronavirus, EasyJet ha ottenuto prestiti per 600 milioni di sterline (661 milioni di euro) dallo Stato, tagliato 4.500 posti di lavoro, realizzato una ricapitalizzazione da 419 milioni.