La famiglia Riva si fa avanti. In questi giorni caldissimi per i lavoratori delle varie aziende gestite dal gruppo Riva (tra le quali l’Ilva di Cornigliano)
si legge in una nota ufficiale che «la holding chiederà al gip di poter disporre delle somme sequestrate per poter riavviare l’attività produttiva». Lo ha annunciato il Ministro dello Sviluppo, Flavio Zanonato, al termine dell’incontro con i Riva e il custode giudiziario. Per la norma ad hoc da portare in Cdm, ha aggiunto, «potremmo prenderci un po’ di tempo».
All’incontro ha partecipato anche il ministro del Lavoro Enrico Giovannini. Obiettivo della riunione era quello di fare il punto della situazione e verificare le possibilità di riapertura degli impianti al di là della norma ad hoc cui sta lavorando il ministro Zanonato.
Riva Acciaio, dal canto suo, ha depositato presso la Corte di Cassazione il ricorso contro il provvedimento di sequestro degli impianti. In una lettera inviata dal gruppo al custode giudiziario Mario Tagarelli oltre che al ministro dello Sviluppo economico, Flavio Zanonato e al sottosegretario Claudio De Vincenti, il gruppo ha espresso il “fermo intendimento” di fare di tutto “per assicurare, nel più breve tempo possibile, la ripresa delle attività produttive dei nostri stabilimenti, che sono state purtroppo sospese in esecuzione del provvedimento di sequestro del Gip di Taranto”. Secondo Riva Acciaio risulta “evidente che la ripresa dell’attività produttiva, a tutela dell’occupazione e dell’integrità del patrimonio aziendale, presuppone il preventivo ripristino di condizioni operative e finanziarie adeguate rispetto al funzionamento di un’azienda delle dimensione e della complessità di Riva Acciaio”