Palazzo San Giorgio, sede dell’Autorità Portuale di Genova, attendeva con ansia il primo verdetto. Dal Senato è arrivato un forte e compatto ok, solo 5 Stelle ha votato contro
per accelerare la legge per la riforma dei porti italiani, il ritocco necessario alla famosa legge 84/94, oramai un po’ datata per reggere il passo con i competitivi porti del nord Europa e gli altri del mar Mediterraneo, che “rubano” traffici e turisti ai porti nostrani e in particolare a quello genovese, nonostante gli ultimi buoni dati elaborati dagli uffici statistici.
Hanno votato a favore, come auspicato dal presidente dell’Athority genovese Luigi Merlo, da quello spezzino Lorenzo Forcieri, dal Governatore Claudio Burlando e dal Premier Enrico Letta, il centrodestra, ossia Pdl e Lega Nord, il centro, Udc e Scelta Civica, e il centrosinistra, Pd e Sinistra Ecologia e Libertà. Solo gli esponenti del Movimento 5 Stelle hanno votato “no”. Solo il partito dell’ex primo ministro Mario Monti aveva espresso qualche dubbio, ma alla fine ha votato “sì”.
Adesso la parola, come vuole la prassi parlamentare dell’iter legis, ritorna alla commissione di Palazzo Madama, ma non ci dovrebbero essere problemi per la stesura di una legge di vitale importanza per i nostri porti.