La Val Bormida ha due facce. Se Carcare sorride per l’imminente arrivo della multinazionale Toshiba, la vicina Cairo Montenotte lancia un grido d’allarme: è scattata oggi la cassa integrazione
ordinaria per 41 lavoratori alla Ferrania Technologies. Il provvedimento resterà in vigore per cinque settimane, ma tra i lavoratori è forte la paura che, una volta finito questo periodo, ad ottobre non ci sia più un posto nell’azienda savonese. Per i vertici della Ferrania si tratta di un provvedimento necessario per non far naufragare l’indotto e mantenere alta la competitività della stessa Ferrania.
Pronta a scendere sulle barricate la Cigl che denuncia come il fatturato complessivo della Ferrania sia cresciuto rispetto allo scorso anno – spiega Tino Amatiello, segretario generale della Filcem Cgil savonese -, ma i carichi di lavoro non consentono ancora di affrontare un intero anno senza cassa integrazione”. Situazione differente alla Ferrania Solis, dove lunedì prossimo si terrà un’assemblea con i lavoratori per fare il punto in vista della ripresa del tavolo, fissata per il 4 settembre. Sul tavolo, come noto, ancora la questione legata alla richiesta dell’azienda dell’hinterland savonese sulla necessità di abbassare il costo del lavoro, legando i minimi individuali alla parte flessibile dello stipendio.
La Ferrania è un marchio italiano, noto anche all’estero, specializzato in materiale fotografico nato nel lontano 1882 e vive tra i successi per lungo tempo, fino a quando il digitale non si affaccia nel mercato italiano e internazionale. Resiste fino al 2009 quando purtroppo è costretta a interrompere la produzione per un breve periodo. Il 2014 potrebbe essere un anno decisivo per la sopravvivenza dell’azienda.