Non solo il turismo regionale, che sta subendo una mazzata enorme, la quale potrebbe anche essere mortale, in particolare nelle località rivierasche del savonese, imperiese
ed nelle Cinque Terre. Anche il settore agricolo, quello floreale nell’imperiese, il pesto nei quartieri genovesi di ponente come Pra’, i tanti ristoratori, gli albergatori, gli stabilimenti balneari, potrebbero tracollare. Un altro grido di dolore immenso arriva dal settore ligure dei vini, dell’imperiese e dello spezzino, produttori da decenni di ottimi bianchi è o rossi (ma anche rosati).
Stoppato del tutto il commercio della produzione dei vini a causa delle limitazioni imposte per il contenimento del contagio, con il numero di bottiglie rimaste ferme in cantina che ha iniziato a crescere, fino a metà marzo, del 10,5% rispetto allo scorso anno.
A pesare sulla mancata vendita dei vini di qualità è stata la chiusura forzata di alberghi, agriturismi, bar, e ristoranti avvenuta in Italia e all’estero con un forte calo delle esportazioni, fatto aggravato anche dalle difficoltà logistiche e della disinformazione, per un settore in cui le spedizioni liguri fuori dal confine nazionale, hanno trainato nel 2019, l’export agroalimentare, cresciuto del 13% rispetto all’anno precedente.