“Crediamo sia necessario focalizzare l’attenzione non solo sulle ben note difficoltà delle strutture ospedaliere, ma anche sulle case di riposo, le Rsa e l’assistenza domiciliare
e territoriale: due elementi che, se affrontati in modo adeguato consentirebbero di risolvere almeno una parte dei problemi ‘alla radice’, riducendo i contagi e favorendo una diagnosi precoce della contrazione del virus”. A dirlo sono i consiglieri del gruppo regionale del Partito Democratico. “La situazione delle case di riposo e delle RSA è drammatica – continuano gli esponenti del PD – anche in provincia di Savona, dove ogni giorno emergono criticità conclamate e gravi. In molte occasioni queste strutture si sono trasformate in veri e propri focolai del virus, con perdita di parecchie vite umane, proprio perché ospitano persone fragili. A questo problema, poi, si aggiunge quello del personale, in alcuni casi costretto a lavorare senza le protezioni necessarie. Su questa vicenda la Regione avrebbe la possibilità di intervenire e sarebbe opportuno che lo facesse nel modo più celere ed efficace. Alisa ha individuato un esperto per occuparsi del problema Covid-19 nelle RSA soltanto il 28 marzo, davvero troppo tardi. E anche gli esami sistematici degli ospiti, già avviati con enorme ritardo, vengono effettuati con eccessiva lentezza. Come gruppo regionale del PD abbiamo avanzato due proposte. La prima consiste nella mappatura, tramite test sierologici (con successivo tampone a chi risultasse positivo) di tutti gli ospiti e di tutto il personale. Si può fare nel giro di tre giorni, utilizzando le risorse messe a disposizione dal Governo, in modo da isolare o lasciare a casa chi ha contratto il virus. La seconda è l’abilitazione degli OSS che hanno terminato o stanno terminando i corsi di formazione: il problema del personale, sia dal punto di vista numerico sia dal punto di vista delle protezioni, è centrale per un’adeguata gestione delle strutture, soprattutto in questo momento.
Per quanto riguarda i pazienti sintomatici a domicilio, la situazione è altrettanto complessa. Solo in questi giorni, infatti, si sta mettendo a punto l’organizzazione dei gruppi di assistenza territoriale per effettuare visite e tamponi alle persone che si trovano in isolamento domiciliare, con o senza sintomi. Anche su questo tema il ritardo è evidente (anche perché figlio di una debolezza strutturale dell’assistenza sanitaria sul territorio) ed è necessario che la Regione si mobiliti con rapidità”.