VADO LIGURE (SV). Sulla vertenza di Bombardier Italy di Vado Ligure in provincia di Savona intervengono il capogruppo e il vicecapogruppo del PD in Regione Liguria Govanni Lunardon
e Mauro Righello. “Crediamo – dicono esponenti del Partito Democratico – vada fatta urgentemente chiarezza rispetto alla prospettiva industriale ed occupazionale sul sito produttivo di Vado Ligure. L’azienda ha comunicato alle organizzazioni sindacali la possibilità dell’apertura di una procedura di cassa integrazione straordinaria per le attività di produzione e per le funzioni ad essa collegate del sito di Vado Ligure, sfruttando l’opportunità offerta dall’area di crisi industriale complessa del savonese. Tale richiesta – sottolineano Lunardon e Righello – non ha riscontro con quanto affermato dall’azienda stessa durante l’ultimo incontro di novembre al Ministero dello sviluppo economico dove il ricorso alla cassa integrazione era stato escluso. Inoltre la motivazione addotta dall’azienda, ossia il pesante scarico di lavoro, rispecchia la situazione di criticità più volte denunciata dai lavoratori e dai loro rappresentanti- È necessario e urgente definire un accordo complessivo in grado di dare stabilità ai lavoratori coinvolti in una vertenza che dura dal 2012 e una prospettiva industriale certa, che guardi all’alta velocità e all’accordo tra Hitachi e la stessa Bombardier, che dovrebbe portare alla produzione dei 14 treni destinati all’alta velocità. Una commessa, quest’ultima, già annunciata dalle Ferrovie lo scorso maggio. Non va sottovalutata poi la prospettiva che si aprirebbe, in termini produttivi, a seguito dell’assegnazione a Trenitalia della gara spagnola dell’alta velocità, in un territorio come quello di Vado Ligure e del savonese in cui il rilancio industriale passa anche dalla nuova piattaforma Vado Gateway e che vede i maggiori gruppi mondiali del trasporto merci su ferro aprire nuove sedi. Un aspetto che può generare nuove potenziali e importantissimi opportunità per lo stabilimento di Vado Ligure. E’ insomma evidente – concludono Lunardon e Righello – come nei prossimi incontri presso i Ministeri competenti, che auspichiamo vengano calendarizzati al più presto, si debba parlare di Bombardier (uno dei maggiori presidi industriali d’avanguardia del territorio) anche rispetto a questa possibile prospettiva industriale, produttiva ed occupazionale”.