Passato il grande entusiasmo per la demolizione con tecnica innovativa, cascate di acqua ed esplosivo congiunto, ora si passa al conto delle inevitabili polemiche, all’italiana.
Il cantiere per la ricostruzione del Morandi, infatti, secondo il grido di accusa del Pd ligure, rischia di non vedere impiagata manodopera ligure. A seguito dell’interrogazione presentata in Consiglio regionale da parte del capogruppo regionale Giovanni Lunardon, infatti, sull’attuazione del protocollo d’intesa per la qualità del lavoro nelle attività di demolizione e ricostruzione del viadotto Polcevera, l’assessore regionale Gianni Berrino ha ammesso di non aver dati disponibili in merito, ma ha promesso una serie di report mensili da parte della Regione per monitorare il rispetto di quegli accordi.
Alle parole devono seguire i fatti perché il rischio è che il cantiere più grande e imponente della Liguria non veda impegnato alcun lavoratore ligure. Sarebbe davvero uno schiaffo ai lavoratori del nostro territorio, soprattutto a fronte della grave crisi dell’edilizia che attanaglia da tempo la nostra regione e dopo il colpo drammatico che Genova ha subito a seguito del crollo del Morandi. Visto che esiste un protocollo d’intesa è bene farlo rispettare.