A fronte di un calo dei traffici portuali superiore al 30% registrato dal 14 di agosto a oggi a causa del crollo del ponte Morandi e di una proiezione fatta dall’Autorità di sistema portuale di

Genova di un decremento del 15% per il 2019 com’è possibile che lo stanziamento nel capitolo dell’Iva dei porti sia pari a 20 milioni, come si legge in una delle ultime bozze? Vorrebbe dire solo 3 milioni in più rispetto a quanto oggi il porto di Genova incamera sull’Iva: non una miseria, un affronto all’intelligenza. E questo dopo che il viceministro Rixi, per giorni e giorni, aveva parlato del 3% senza tetto, che voleva dire circa 100 milioni in più rispetto a un gettito Iva da 3,5 miliardi, che comunque sarebbero stati inadeguati per far fronte al durissimo colpo ricevuto da quello che è il primo scalo d’Italia. E che avrebbe bisogno di un governo amico e non di un governo che gli fa lo sgambetto.