La Liguria ha due scali: uno internazionale, il “Colombo”, nel cuore del caos del traffico cittadino dopo ponte Morandi, l’altro amatoriale, quello di Villanova d’Albenga, in provincia di

Savona, nella piana di Albenga. L’Onorevole Franco Vazio del Pd (di Albenga) rilancia una sua idea: <Questo piccolo aeroporto potrebbe diventare uno scalo per garantire rotte di rilevanza sociale nelle more dell’avvio e del completamento dei lavori di ricostruzione del Ponte Morandi e della complessiva restaurazione della viabilità genovese e ligure. 

Tra queste rotte rientra ovviamente anche il volo da e per Roma che, stante l’attuale situazione viaria, risulta difficilmente fruibile dai cittadini del ponente ligure.

Poiché abbiamo compreso che non esiste una contrarietà assoluta dell’Ente Nazionale per l’aviazione civile e del suo presidente Vito Riggio – sentito informalmente in Commissione Trasporti alla Camera – e che la scelta dipende dalla volontà del Governo, abbiamo inteso interpellare direttamente il Ministro Toninelli.

È noto che il crollo del viadotto autostradale Polcevera, tristemente noto come ponte Morandi, ha messo in ginocchio l’intera viabilità della Liguria con enormi disagi che si protrarranno a lungo, in particolar modo per il congiungimento dell’area di ponente con quella di levante.

Di fronte a ciò è necessario fare il possibile per impedire che la suddetta ferita diventi una frattura insanabile per l’economia e i trasporti della Liguria.

Quanto richiesto, di modesto contenuto economico, va proprio in questa direzione.

Abbiamo anche colto l’occasione per chiedere al Governo di inserire nel Decreto Genova l’impegno ad avviare i lavori di raddoppio della tratta ferroviaria Andora – Finale Ligure: ultimo tratto a binario unico ancora da realizzare.

Di fronte alle tragedie sono necessarie misure di reazione straordinarie e quanto richiesto va proprio in questa direzione.

Il sottosegretario Armando Siri, pur condividendo in linea di principio, analisi e soluzioni prospettate, è rimasto tiepido circa le azioni da assumere.

Ha sostenuto che sarebbero necessari 9-12 mesi per completare la procedura e che quindi quanto richiesto potrebbe aver poca efficacia.

Non siamo sodisfatti di questo atteggiamento e di questa risposta del Sottosegretario perché nelle condizioni in cui siamo non è possibile ragionare di tempi ordinari per le procedure di autorizzazione.

Se è vero che anziché costruire il ponte in 4-6 anni ci vorranno solo 12-18 mesi grazie a norme speciali, non vediamo perché le stesse deroghe non possano applicarsi anche per le procedure di autorizzazione per l’aeroporto di Villanova e per l’avvio dei lavori del raddoppio ferroviario>.