Non solo Autostrade per l’Italia sono in lizza, tra le polemiche, per la ricostruzione di Ponte Morandi. Anche se negli ultimi  giorni è uscita la strampalata ipotesi dell’attentato

(subito esclusa dai Pm), l’unica ipotesi che sta prendendo corpo è quella della caduta degli stralli. Lo sfilacciamento già segnalato da almeno trent’anni da vari studi, sempre puntualmente ignorati (è qui che si concentra l’operato dei Pm per accertare eventuali responsabilità).

Ma chi ricostruirà ponte Morandi? Nei giorni scorsi l’archistar genovese Renzo Piano ha progettato un nuovo ponte – simbolo, avvenieristico, per Genova, con 43 piloni illuminati ed altrettante statue in onore delle 43 vittime. Ma in soldoni chi lo ricostruisce? Per il Ministro Toninelli deve essere Autostrade per l’Italia a metterci denaro fresco visti i suoi profitti, ma materialmente la commissione spetta al Governo. In tutto questo si fa largo l’ipotesi che alla fine sia Fincantieri, o anche Pavimental, a realizzarlo. Come terzo incomodo Spea, operante nella galassia di Atlantia.
Se la ricostruzione spetterà alla ditta di Trieste, Fincantieri darebbe in mano tutto a “Infrastructure”, la sua controllata specializzata proprio in questo campo.