Siamo nel 2018, eppure creare il miele attira ancora i giovani, in particolare nelle vallate interne dell’imperiese, del avonese (val Bormida) e in val Fontanabuona, tra Cicagna, Monleone, Gattorna
e Favale di Malvaro). «Circa 1200 addetti che si occupano di 26.000 alveari per una produzione media di 40 kg di miele all’anno per cassa: ecco i numeri dell’apicoltura ligure, settore molto proficuo dell’economia locale ma che, come tanti altri settori, necessita di una maggiore semplificazione e “apertura” burocratica per permettere a tutti gli addetti di accadere ai fondi messi in campo dalla Regione e dell’Unione Europea»: lo rende noto Coldiretti Liguria a seguito della comunicazione fatta alla Regione Liguria, dove si specifica la necessità di consentire agli imprenditori agricoli che esercitano l’apicoltura l’accesso alle misure strutturali del Piano di Sviluppo Rurale 2014-2020 (PSR).