A Multedo il clima si infiamma sulla concessione di altri dieci anni del Porto Petroli, pare, secondo alcuni, non tra i riflettori, alla luce del sole

come doveva essere.
In primis senza alcun coinvolgimento da parte del comitato di quartiere e quindi del martoriato territorio ponentino. Il comitato di gestione dell’Autorità Portuale si è riunito e ha deliberato senza fare troppo rumore, cosciente – forse – di quanto una tale decisione peserà sul futuro dei cittadini di Multedo.

Poco importa se Porto Petroli sia strategico per qualcuno, se poi a farsene carico sono esclusivamente quei cittadini che da questa realtà, negli anni, hanno ricevuto in cambio solo la distruzione sistematica del territorio, un drastico abbassamento della qualità della vita e un ingente danno patrimoniale.

Sanguineri, segretario generale dell’Autorità portuale, ha ammesso che Porto Petroli è uno dei siti che maggiormente contribuisce alle casse dell’Autorithy di Genova e Savona attraverso le tasse portuali.

Quest’ultima proroga fino al 2030 è accompagnata da un piano di impresa che prevede 15 milioni di euro di risorse per l’ammodernamento degli impianti. Un investimento tale che lascia presagire una permanenza sul territorio ben più lunga dei dieci anni firmati a fine aprile.