Scatta l’allarme tra i consumatori che hanno chiesto la cessione del quinto dello stipendio come finanziamento. Sono infatti milioni gli euro che le banche
devono rimborsare ai cittadini che ne hanno chiesto l’estinzione anticipata, come previsto dalla legge, mentre sull’argomento si registra scarsa informazione generale: molti consumatori ancora ignorano di averne diritto.
Secondo le stime dell’associazione TutelaTi Consumatori, ogni anno, l’importo finanziato con la Cessione del Quinto ammonta a 5 miliardi. Fino a giugno 2011, molti intermediari bancari, infatti, non hanno restituito costi commissionali e oneri assicurativi non maturati nei casi di estinzione anticipata del contratto di finanziamento, violando la legge. Ci sarebbero ancora oltre 400 milioni di euro da rimborsare ai clienti che hanno sottoscritto i finanziamenti: le banche restano in silenzio e confidano nella prescrizione, che avviene dopo 10 anni, perché i consumatori non conoscono questo loro diritto.
A Genova, le pratiche seguite quest’anno dall’associazione TutelaTi Consumatori, prima associazione no-profit specializzata in recuperi nelle Cessioni del Quinto, sono ben 1200.
Due i recenti casi di vittoria, a favore dei cittadini, registrati in questo mese: in un caso la banca ha dovuto rimborsare 10mila euro a una dipendete di un’azienda ospedaliera, nell’altro caso sono stati rimborsati 12mila euro a un ex dipendente statale.
I CASI DI GENOVA
1) Ammontava a 3.990 euro la somma di denaro che spettava per legge a una cittadina genovese a seguito dell’estinzione anticipata della cessione del quinto. Cifra che la banca non voleva rimborsare e che è stata recuperata solo grazie all’intervento dell’associazione TutelaTi. Ma non solo: osservando i documenti si è scoperto anche un raggiro attuato dalla banca per cui la donna è stata rimborsata di oltre 10mila euro.
La donna, un’infermiera professionale in un’azienda ospedaliera del capoluogo ligure, aveva stipulato con la banca un contratto di cessione del quinto dello stipendio per poter ottenere subito 17mila euro di prestito. Al momento dell’estinzione anticipata del debito, non è mai stato rimborsato l’importo delle spese di commissione e di assicurazione già versato totalmente, come invece prevede la legge. Questo rimborso è obbligatorio per tutti coloro che estinguono anticipatamente la pratica.
Dopo un’analisi delle operazioni effettuate da parte dell’associazione TutelaTi, si è notato anche che le varie voci di costo avevano delle cifre esagerate: le commissioni accessorie ammontavano a 4.240 euro, le polizze vita a 2.352 euro e la rateizzazione per la restituzione dell’importo era pari a 251 euro per 120 mesi, arrivando così a far diventare la cifra finale da dover restituire alla banca pari a 30.120 euro, quasi il doppio del prestito iniziale richiesto.
La donna, quindi, non solo ha ottenuto rimborso di circa 4mila euro, ma ha anche recuperato 5.412 euro relativi a un’altra cessione del quinto precedente. Anche in questo caso, le cifre apparivano esagerate per un totale da restituire che ammontava a 34.200 euro, contro i 22.500 euro richiesti come prestito.
2) Un cittadino di Genova, ex dipendente statale, invece, ha ottenuto un rimborso pari a 12.135 euro totali, a seguito di due operazioni di recupero finanziario svolte dall’associazione consumatori TutelaTi.
Le cifre che sono state riscontrate si riferivano alle commissioni accessorie (ovvero quanto ha guadagnato l’agente per il solo fatto di aver fatto firmare il contratto) pari a 7.695 euro, alle commissioni istruttorie e di gestione della pratica di 4.545 euro e alla polizza vita di 5.875 euro.
In questo modo il cittadino, avendo avuto un prestito iniziale da parte della banca di 47 mila euro, ne ha dovuti restituiti all’istituto ben 81 mila, suddivisi in 120 rate mensili dal valore di 675 euro l’una. La somma recuperata in questo caso da TutelaTi è stata di 7.614,06 euro che è andata ad aggiungersi ad altri 4.521 euro, relativi a un’altra estinzione anticipata della cessione del quinto.
TutelaTi associazione consumatori è presente anche a Genova in Corso Andrea Podestà 8/1 ed è disposizione di chiunque voglia far controllare la propria cessione o avere dei chiarimenti al riguardo e tutto questo senza nessuna spesa iniziale.
“La gran parte degli Istituti bancari e finanziari confidano nella prescrizione dei crediti, ormai incombente – afferma Paolo Mercuri, vicepresidente di TutelaTi -: è indispensabile una tempestiva e ampia informazione e una sensibilizzazione degli operatori del settore finanziario, dei patronati, delle Associazioni sindacali e dei Consumatori, per scongiurare la perdita dei diritti. Sarebbe altresì auspicabile un intervento degli Organi di Vigilanza per indurre gli Intermediari a procedere d’iniziativa ai dovuti rimborsi”.
TutelaTi Associazione Consumatori è la prima associazione no-profit specializzata in recuperi nelle Cessioni del Quinto e che si mette al servizio di chi ha subito un torto o non è sicuro della correttezza delle operazioni finanziarie svolte, anticipando ogni spesa che viene coperta solo in caso di vittoria.
“Ottenere la restituzione integrale delle commissioni e dei costi non maturati fino alla scadenza del contratto fa parte del nostro impegno quotidiano ed è del tutto possibile, anche contro i grandi colossi bancari” spiega il Presidente di Tutelati, Nicola Dosso.
Comunicato stampa Tutela dei consumatori