I dati reali ci saranno solo dal 13 marzo. I dati Istat parlano di occupati (o disoccupati), considerando tutta la platea dei lavoratori (dipendenti, autonomi, privati, pubblici, regolari
e irregolari) con metodologie campionarie e con criteri omogenei in tutta l’Eurozona. Spesso i dati Istat sono divergenti da altri dati, come, ad esempio, quelli dell’Inps licenziati oggi dalla Camera di Commercio. Quelli dell’istituto di statistica misurano con metodi differenti, fenomeni differenti, in tempi differenti. è importante quindi non confondere occupati e numero di contratti attivati; rilevazioni campionarie con dati amministrativi, dati di flusso con quelli di stock. I dati dell’Inps misurano il numero di contratti attivati e, poiché nello stesso anno la stessa persona può avere più contratti, i numeri rilevati non corrispondono ad altrettanti posti di lavoro. Infine, occorre decidere una volta per tutte che, se si prende per buono il dato Istat sull’occupazione, allora tale fonte deve essere considerata sempre affidabile e di riferimento, e non solo quando risponde positivamente a esigenze dialettiche di parte o di propaganda politica. Ragion per cui, parlare oggi di occupazione in crescita considerando i dati Inps è piuttosto avventato in quanto non è affatto escluso, anzi è assai probabile, che complessivamente gli occupati nel 2017 non solo non siano cresciuti, ma, addirittura, siano calati.
Cgil Genova con sede centrale a Cornigliano