Si tratta per lo più di lavori a tempo determinato, favoriti dai voucher, eppure gli occupati in Italia ritornano ad essere sopra i 23 milioni, come otto anni fa. I dati provvisori di agosto diffusi
venerdì scorso affermano che gli occupati dovrebbero crescere dello 0,2% rispetto a luglio. Sono 36mila occupati in più. Crescita, spiega l’istituto di statistica, «interamente dovuta alla componente femminile, mentre per gli uomini, dopo l’incremento dei due mesi precedenti, si registra un calo». L’occupazione femminile si attesta al 48,9%, il massimo dal 2003. Poi aumentano i dipendenti a termine, sostanzialmente stabili i permanenti». Anche nel periodo giugno-agosto, a crescere sono «quasi esclusivamente i lavori a termine. Questo significa, in primo luogo, che la riforma del lavoro del governo di centrosinistra ha mancato il suo obiettivo. In secondo luogo, che forse va bene così. Il problema in Italia, più che il lavoro precario, è un bassissimo tasso di occupazione femminile e giovanile. Ad agosto, mese dei «lavoretti» per eccellenza, la situazione è migliorata.