Nonostante la tremenda concorrenza, a volte sleale, dei prodotti Made in China, Taiwan, Bangladesh e di quelli di altre nazioni dell’area del Sud Est asiatico e dell’Europa dell’Est
, il Made in Italy, a volte davvero caro ma di indubbia qualità, tira ancora. Come si evince, il 2016 è stato un anno eccezionale per l’esportazione dei beni nostrani nel mondo, con l’avanzo commerciale che ha raggiunto il massimo livello negli ultimi decenni. Un dato su tutti: lo spumante italiano che per il terzo anno fila soppianta lo champagne francese.
l’annuario statistico 2016, pubblicato nel mese di luglio, esalta la bontà dei prodotti della penisola, ma anche di quelli liguri: come il pesto alla genovese, che sta avendo un successo straordinario, l’olio dell’imperiese, la focaccia di Recco, il vino bianco delle Cinque Terre nello spezzino, tanto per fare qualche esempio legato alla nostra terra.
Nel 2016 l’Italia registra una crescita del valore in euro delle merci esportate (+1,2%) e una riduzione di quelle importate (-1,3%), determinando un ampliamento dell’avanzo commerciale (9,7 miliardi in più rispetto al 2015) che raggiunge i 51,5 miliardi di euro, il surplus più elevato del decennio 2007-2016. Al netto dei prodotti energetici, l’avanzo sale a 77,9 miliardi di euro. Nel 2016, aumenta, da 2,82 a 2,94%, la quota di mercato dell’Italia sulle esportazioni mondiali di merci (misurata in dollari) e incrementano le esportazioni nazionali di servizi (+2,8%) e le importazioni (+3,2%), mentre gli investimenti diretti all’estero crescono del 35,2 percento rispetto al 2015.