La doppia vittoria del nuovo partito centrista del giovane Macron in Francia, apre nuovi scenari sul futuro di Fincantieri in Italia, visti gli accordi intercorsi tra l’ex presidente transalpino

Hollande e l’attuale Governo italiano più i massimi vertici di Fincantieri. In una nota della Cgil Fiom, si esprime la grande preoccupazione dei lavoratori affinchè i patti vengano rispettati Per la Fiom “aprire a un cambiamento dell’azionariato, escludendo la Fondazione Trieste, a fronte di un atteggiamento così duro dei francesi è un errore. L’accordo era siglato con il governo francese e Macron era componente di quel governo, non un cittadino qualunque. Il rischio è che, con un atteggiamento così debole, cambiare associando all’operazione investitori graditi ai francesi darebbe un senso diverso all’operazione. Fincantieri diventerebbe minoranza nella sostanza, in un’operazione di acquisizione di un’azienda fallita che, al contrario, diventerebbe maggioranza. Per questo non capiamo le continue aperture del governo italiano ai francesi, l’operazione o è guidata da Fincantieri o non ha senso. Il governo italiano, in quanto azionista di maggioranza di Fincantieri, farebbe bene ad occuparsi dello stato dei bacini e delle infrastrutture italiane: gli 80 milioni di euro che l’azienda dovrebbe investire in un’operazione in cui sarebbero i francesi a comandare sono invece fondamentali per il sistema cantieristico italiano”.