Riceviamo e pubblichiamo una struggente lettera di un operaio dell’Ilva di Genova in trasferta a Roma per salvaguardare il lavoro per la propria famiglia dopo gli ultimi recenti
avvenimenti:
“Siamo in viaggio per Roma, Domani ci sarà l’incontro “farsa” organizzato da questa specie di stato, che dopo aver chiuso il ciclo a caldo di Genova, commissionato un’azienda che era leader in Europa, dopo innumerevoli decreti “Salva ILVA”, ci presenta anche il conto…!!!
Dal 2015 lo “stato” prende tempo, illudendo tutti che l’occupazione sarà tutelata, che il possibile investitore parteciperà al risanamento aziendale ed ambientale.
Il risultato…?
Siamo nuovamente di fronte ad un governo miope, che vuole svendere un asset italiano al “miglior” offerente, senza garanzie per chi vive realmente la vita di fabbrica.
Ora basta avranno una barricata insormontabile, il posto di lavoro non si tocca, la nostra dignità non è in vendita.
Dobbiamo rimanere uniti e compatti, tutti verso un obiettivo che è il nostro futuro, la nostra vita…!!!
Questi vivono una realtà distorta, frutto di agi e incompetenza, noi abbiamo già pagato il conto, ora chiediamo quello che ci spetta, Lavoro, rispetto e dignità…!!!
Domani sentiranno la nostra voce…!!! se non basterà come purtroppo penso ci ritroveranno nelle piazze fino ad arrivare a Roma.
Un abbraccio Colleghi il nostro lavoro non si tocca…!!!”.
Fabio Ceraudo