Se Genova deve guardare al retro porto che da anni se ne discute nel basso Piemonte, Livorno si organizza e in poco tempo, con l’aiuto del Governatore toscano Enrico Rossi del Pd
(rivale, da poco, del Premier Matteo Renzi), del Comune labronico e su forte impulso dell’Authority cittadina, ecco un maxi scalo ferroviario merci in funzione del proprio porto. Da poco meno di 24 ore, Livorno, con orgoglio, mostra il proprio nuovo terminal, nettamente più spazioso di quello spezzino per restare in tema di vicini di casa. L’opera ha avuto un notevole impatto nelle casse economiche, visti i 40 milioni di euro di spesa, come ha sottolineato il Ministro dei Trasporti Graziano Delrio, presente alla cerimonia. L’opera è di fondamentale importanza strategica per lo sviluppo del principale porto toscano e uno dei più importanti in Italia, al top nel Tirreno, stretto tra La Spezia e Civitavecchia, un collegamento diretto tra il porto toscano e le linee delle Ferrovie dello Stato. La stazione Livorno Darsena sarà nella tratta della Genova – Roma, quindi un’ottima posizione per il trasporto rapido delle merci.
Un chiaro segnale lanciato al sonnacchioso porto genovese, che l’anno scorso ha registrato una fase di scontro acuto, ai massimi livelli, tra l’allora presidente del porto, Luigi Merlo, prima di dimettersi, e Aldo Spinelli sulle concessioni stesse.