Stando a quanto gira negli ambienti bene informati, si direbbe proprio che Paolo Emilio Signorini, attuale segretario generale di Regione Liguria, già alto dirigente del Ministero delle infrastrutture
(e come tale raccomandato dall’ex ministro Altiero Matteoli a Giovanni Toti per la carica attualmente ricoperta), stia per insediarsi sulla poltrona presidenziale di Palazzo San Giorgio; avendo sbaragliato concorrenze d’area destrorsa (Sandro Biasotti) e governative (Luigi Cocchi e Ariel Dello Strologo).
Stando così le cose, si apre immediatamente il totonomine post-Signorini per la carica diventata vacante nell’Ente. Liguriaeconomy si ripromette di seguire con particolare attenzione gli sviluppi della vicenda, visto il suo rilievo per la politica locale.
Intanto scomparirà dai dossier regionali la sigla “PES”: l’acronimo con cui Signorini era solito apporre il proprio visto.
Un’abitudine che ai più anziani aveva riportato alla memoria un altro acronimo, molto simile: “PET”, per Paolo Emilio Taviani. Le tre lettere con cui “le carte” cittadine più riservate venivano inoltrate al city-boss democristiano del dopoguerra; detto anche “l’aquila di Bavari”.
Le cronache raccontano che perfino Peppino Manzitti, storico direttore dell’Associazione degli Industriali allora in via Garibaldi e uomo di sicura fede tavianea, spedisse con quell’ormai celebre marchietto i dossier top secret alla sede del ministro DC sulle alture di Genova. Magari by-passando gli stessi vertici industriali. I suoi datori di lavoro.