Da cinque mesi la nomina del Presidente dell’Autorità portuale è bloccata dall’immobilismo della vecchia politica – Regione e Comune senza distinzioni – incapace di rispondere

tempestivamente alla vera e propria emergenza che investe il settore economico chiave della nostra regione: la portualità.

Martedì scorso, con un’interrogazione urgente in Consiglio regionale, abbiamo espresso tutti i nostri timori di fronte all’atteggiamento ambiguo di Toti, che, preferisce aspettare le decisioni calate dall’alto dal ministro Delrio con l’entrata in vigore della riforma sui porti tra un mese o poco più, invece di prendere in mano la situazione di Genova ora che la Regione ha ancora voce in capitolo.

Il tempo sta scadendo in fretta e Toti si limita a scaricare responsabilità al Ministero delle Infrastrutture, ma non spiega minimamente perché, da febbraio ad oggi, non ha proposto un solo nome, non ha fatto alcuna pressione al Ministero, né ha cercato di far pesare le proprie competenze. Nulla, vuoto totale, al di là di qualche imbarazzato balbettio. E intanto l’Autorità portuale continua a essere “ostaggio” di un commissariamento che blocca tutte le scelte cruciali per il futuro del porto di Genova e della regione di cui è capoluogo.

Nessun segnale – ma a questo siamo abituati – neanche dall’immobile sindaco Doria, che pure fa parte anche lui nel comitato portuale e avrebbe l’autorità per premere sul Ministero. Ma evidentemente il Partito Unico è più preoccupato di mantenere lostatus quo, attendendo inerte gli eventi, indifferenti ai malumori sempre più diffusi tra gli operatori portuali. Se sono incapaci di trovare reali alternative alle imposizioni centraliste di Roma, che si rivolgano al MoVimento 5 Stelle: siamo pronti a dare consulenza per trovare la soluzione migliore per il nostro territorio! E in fretta.

Alice Salvatore, portavoce MoVimento 5 Stelle in Regione Liguria