La quiete è solo apparente all’Ilva di Cornigliano., Infatti, in queste ultime due settimane, che sono seguiti agli scioperi della FIOM CGIL che hanno paralizzato il ponente cittadino, si continua
a discutere sulla cassa di solidarietà e sopratutto sui trasferimenti degli operai. Sembra che, infatti, alcuni di essi sono stati fermati per tre settimane, per poi dirottarli nella casa madre a Taranto in Puglia. Altri, invece, verranno presto smantellati a Paderno quattro operai genovesi, in provincia di Milano, o a Novi Ligure nel basso Piemonte (richiesti venti operai e un solo del personale in segreteria), infine altri ancora in Sardegna (SANAC GROGASTU, tre operai) e a Vado Ligure sei operai. Per ovvie ragioni logistiche gli operai genovesi preferiscono le opzioni Vado Ligure e Novi Ligure, molto vicine a Genova per stare al fianco delle rispettive famiglie.