Quello che è iniziato da pochi giorni, sarà un anno a dir poco cruciale per il porto di Genova, per vari motivi. Ci sarà da confermare, in primis, il buon trend registrato nel 2013 e nel

2014, ma anche in un 2015 appena finito e segnato dalle divisioni tra il presidente dell’Authority locale, Luigi Merlo, e la nuova giunta regionale. E proprio questo è un tasto cruciale, ossia la nomina dell’erede del commissario scelto dal Ministro dai Trasporti, Graziano Delrio, ossia l’ammiraglio Giovanni Pettorino. Le regole sulla nomina sono cambiate, da piazza De Ferrari il centrodestra rivendica l’ultima parola, ma da Tursi non si ammaina bandiera bianca. In pole position ci potrebbero essere Sandro Biasotti di Forza Italia o Rino Canavese, che orbita tra i leghisti, ma non sono esclusi inserimenti da fuori. Poi c’è il nodo del Blue Print di Renzo Piano, la situazione incandescente alla Fiera di Genova, il ricollocamento dello Yacht Club del porticciolo Marina degli Abruzzi, i rapporti tesissimi tra la compagnia Pietro Chiesa e i fratelli – coltelli della Culmv e infine la dura battaglia sul gigantismo navale, una sfida alla Genova non è ancora pronta.