Un barometro che fluttua. Un po’ segna positivo, un po’ negativo. Un settore che ancora deve essere inquadrato, toccato dalla crisi economica italiana degli ultimi sette anni, ma in Liguria
ci sono alti e bassi come in tante regioni del Centro Nord Italia. Dai dati snocciolati in questi ultimissimi giorni, si evince come le imprese artigiane della nostra regione vantano un tasso di crescita che passa dallo 0,14% (settembre 2014) allo -0,13%, registrano un saldo negativo pari a 61 unità.
Nel terzo trimestre del 2015 le aperture di procedure fallimentari in Liguria risultano essere 68, il 15% in meno rispetto allo stesso periodo del 2014: una su cinque ha riguardato aziende che operano nelle costruzioni (-44%) e nel commercio (-6,7%). La maggior parte di queste procedure, oltre l’80%, ha riguardato società di capitale.
A livello provinciale Genova registra una diminuzione del 15,7% con 43 procedure fallimentari aperte, di cui 10 nelle costruzioni; La Spezia ne conta 16 (+6,7%), Imperia 6 (+20%) e Savona 3 (-66,7%). Stabili le domande di concordato preventivo, che tra giugno e settembre 2015 restano bloccate a 11: il capoluogo ligure, Imperia e La Spezia registrano rispettivamente 2 procedure, mentre Savona 5.