Da un lato, anche in Liguria, la riforma del Ministro del Lavoro, Poletti, l’ex padre padrone delle Coop rosse, ha creato maggior stabilità, obbligando le aziende ad assumere

i giovani (e chi pensa agli over 30, la categoria più disagiata?), ma le stesse aziende, poi, non rinnovano i famosi contratti a progetto e altre forme di co.co.co. agli stessi giovani, visto che i suddetti non sono più in legge. Ma le aziende non si vogliono sobbarcare gli altissimi costi dei contratti “veri”. Eppure, secondo i dati dell’Inps diffusi ieri, per la maggioranza di centrosinistra l’Italia torna a girare. Ecco le parole del Premier Matteo Renzi, subito subissato dalle critiche dei grillini e centrodestra: “
I dati diffusi dall’Inps dicono che siamo sulla strada giusta contro il precariato e che il Jobs Act è un’occasione da non perdere, soprattutto per la nostra generazione”.
Di ben altro avviso e tenore i commenti dei sindacati. A partire dagli ex socialisti della Uil:
“L’Inps accende l’ennesima, e a volte contraddittoria, luce su come va il lavoro e questa volta prende in esame i dati semestrali. Manca però l’analisi più recente sulla quota di contratti fissi sul totale delle assunzioni. Ebbene, non è difficile evidenziare come a giugno questa quota, con il 34,5%, continui a calare (-5% su maggio e -10% su aprile) tornando ai livelli di alcuni mesi del 2014. Sembra così esserci più coerenza con i dati, non positivi, dell’Istat sull’occupazione a giugno”.