Ennesimo schiaffo all’associazione di categoria che dovrebbe, meglio usare il condizionale in questi casi, rappresentare i diritti e doveri degli scali nostrani, rappresentarli ai vari tavoli

e nelle trattazioni. Infatti, di fronte allo scempio dei continui rinvii del riordino delle 24 Autorità Portuali italiane (ci ha provato Maurizio Lupi, ora ci ritenta Graziano Delrio, ma i risultati sono analoghi), Assoporti sta a guardare con le mani in tasca: l’associazione (che rappresenta 23 autorità portuali, di cui ben 9 commissariate) ha subito passivamente lo schiaffo dei mancati fondi europei. Del miliardo e duecento milioni destinati all’Italia dal fondo Connecting Europe solo pochi milioni sono andati ai porti, nulla al Terzo valico. In tutto questo, bisogna ricordare che i porti liguri di Genova e La Spezia hanno rischiato di essere commissariati, idem quello livornese, che quello di Napoli ha un commissario da sei mesi che sta paralizzando il porto. Senza contare i porti di Bari, Brindisi, persino Civitavecchia di Pasqualino Monti. Insomma, non c’è limite al peggio in questa torrida estate.