E’ stato presentato ieri, presso la Camera di Commercio di Genova, il nuovo “Rapporto Statistico Liguria 2014”, frutto della collaborazione tra Unioncamere Liguria, Regione Liguria e Istat.
Il Rapporto, scaricabile a partire dai prossimi giorni sul sito di Unioncamere Liguria, fornisce una fotografia della attuale situazione sociale ed economica della nostra regione, analizzata quest’anno sotto il profilo del mondo giovanile: aspetti demografici, istruzione e formazione, mercato del lavoro, abitudini e stili di vita, capacità di creare impresa.
“Su oltre 3mila imprese liguri nate nel 1° trimestre 2015 quasi mille hanno alla guida un giovane con meno di 35 anni – sottolinea Paolo Odone, Presidente di Unioncamere Liguria – e il dato è in crescita, fatto particolarmente rilevante se si considera che la quota di popolazione under 35 si sta progressivamente riducendo. Molte volte la scelta di mettersi in proprio è motivata dalla mancanza di lavoro e spesso non si ha la giusta consapevolezza delle proprie attitudini e capacità e si sottovalutano i rischi. Il messaggio che vogliamo mandare è che non ci si improvvisa imprenditori: occorrono competenze professionali specifiche e una formazione adeguata: le Camere di Commercio sono molto attive da questo punto di vista, sia sul fronte dell’alternanza scuola-lavoro che dei servizi di orientamento per l’avvio d’impresa”.
“In Liguria – prosegue Anna Militello, Dirigente Istat dell’Ufficio territoriale della Liguria – si sta assistendo ad una riduzione della popolazione giovanile che si ripercuoterà nei prossimi decenni sulla popolazione attiva, provocando un calo della forza lavoro e un aumento degli inattivi. L’indice di dipendenza strutturale è destinato ad aumentare anticipando, secondo le previsioni dell’Istat per il 2016, il dato nazionale”.
Interessante l’analisi del posizionamento della Liguria rispetto ai “target” fissati dall’Unione Europea nella cosiddetta “strategia 2020”, che individua precisi obiettivi che dovrebbero essere raggiunti entro la fine del decennio, ispirandosi ad un modello di crescita “intelligente, sostenibile ed esclusiva”. La nostra regione è ancora lontana dagli obiettivi fissati nel caso del tasso di occupazione e nella spesa in ricerca e sviluppo, anche se si posiziona meglio della media nazionale; sconta un sensibile ritardo nel proseguimento degli obiettivi di sostenibilità ambientale ed efficienza energetica; presenta valori inferiori alla media nazionale per numero di giovani che abbandonano prematuramente gli studi e superiori per il tasso di istruzione universitaria; entrambi gli indicatori sono in linea con il target fissato a livello nazionale.