In principio c’era la riforma voluta da Maurizio Lupi, poi la bozza della Maida, quindi la barra a dritta messa dall’attuale ministro dei trasporti, il braccio destro di Matteo Renzi
, Graziano Delrio, ex sindaco di Reggio Emilia ed ex numero uno di Anci (associazione nazionale comuni italiani). Quest’ultimo aveva impostato una riforma composta da otto distretti logistici, ossia una serie di porti che si coordinano a vicenda, al posto delle attuali 24 Autorità Portuali (ben tre sono in Liguria, Genova, Savona – Vado e La Spezia), molto costose e spesso in grado di rallentare la macchina burocratica. Insomma, ci sono stati troppo steccati, come al solito e come ai tempi della riforma Lupi, tra le varie città. Ebbene, proprio grazie a questo pressante ostruzionismo, ora la riforma Delrio ha portato i distretti da quota otto a ben quattordici.