Una riforma dei porti a metà, o meglio, un deciso passo indietro, come proprio il suo predecessore, Maurizio Lupi. Durante la sua recente visita
in Liguria per dar man forte alla candidata del Pd Raffaella Paita, in apparente difficoltà nei sondaggi, il ministro dei Trasporti, Graziano Delrio, ha annunciato che la riforma dei porti italiani non prevede la riduzione o l’accorpamento delle Autorità Portuali, ad ora ben 24, e svela un tesoretto di cinque miliardi per gli stessi porti. Quindi, la nascita degli otto distretti, che tanto clamore aveva suscitato a La Spezia, con il duro j’accuse del presidente della locale Authority, Lorenzo Forcieri, è solo rimandata o cancellata?
Ecco, di seguito, le parole dello stesso Delrio: “La governance dei porti non sarà discussa in questa fase. Sono allo studio diverse bozze sul numero delle Autorità Portuali e non è comunque questo il tema centrale. Noi dobbiamo ragionare solo in termini di massima efficienza per razionalizzare investimenti e strategie. Non è pensabile che porti distanti pochi chilometri l’uno dall’altro siano in concorrenza tra loro”.