Si va verso un preoccupante muro contro muro alla Fincantieri in Liguria. Da una parte i sindacati, in particolare la Fiom Cgil, sempre più convinta che l’azienda voglia punire alcuni operai legati
al sindacato di sinistra con dei trasferimenti punitivi e scomodi in altre città, anche scomode e lontane dalla famiglia, dall’altra parte della barricata l’azienda stessa, che motiva le sentenze con pacatezza.
La miccia l’accende Bruno Manganaro, il segretario regionale della Fiom Cgil, uno abituato a non farsi mettere i piedi in testa: “I vertici del gruppo non hanno gradito che nella sede di via Cipro hanno scioperato ben 70 dipendenti. Un numero così alto non si era mai registrato e allora la ditta ha pensato bene di attuare ancora una volta dei trasferimenti punitivi in brevissimo tempo. Insomma, non possiamo nemmeno lamentarsi dei tagli in busta paga che scattano i trasferimenti”.
Di ben altro avviso l’azienda che si trincera così: “I trasferimenti sono legittimi, previsti dai contratti. Si tratta di esigenze tecniche da colmare in altre sedi, quindi nulla di speciale”.