In primis è meglio chiarire un concetto molto semplice, il suo cognome, come lei stessa scherza. Si scrive tutto attaccato. Domenica scorsa la prima pagina del quotidiano
“Il Corriere Mercantile” aveva fatto cilecca, scrivendolo staccato sul titolone a caratteri cubitali, per poi riscriverlo giusto all’interno, a pagina 2 e 3. Ieri la neo presidentessa, la prima donna della storia, di Ucina – Confindustria della Nautica ha mostrato ai colleghi giornalisti di che pasta sia fatta, non arretrando di un millimetro sui punti cardini del suo programma: “Il Salone Nautico Internazionale di Genova non corre alcun rischio. Non c’è un’altra vetrina come Genova. Quest’anno, poi, faremo in modo che il Salone sia ricordato come l’edizione del rilancio non solo perchè lo organizzeremo al meglio, facendo di tutto per avere anche gli operatori stranieri, ma perchè il mercato sta dando segnali di ripresa. E poi non bisogna collegare le vicende interne di Ucina con il Salone di Genova, che non è per nulla in bilico. A dimostrazione di questo, se l’anno scorso ha partecipato il gruppo Ferretti mentre Azimut aveva disertato il Salone, quest’anno Azimut ci sarà mentre mancherà Ferretti. Anche con le istituzioni locali, Comune e Fiera, ci siamo trovati pienamente d’accordo sul fatto che non c’è alcun timore sul futuro del Salone che rimarrà a Genova”.