La minaccia per i porti liguri di Vado, Genova e La Spezia, potrebbe arrivare dallo scalo gestito dal presidente di Assoporti, Pasqualino Monti, quello romano di Civitavecchia
, che stima ricavi in crescita costante fino agli 85,16 milioni (+10,96%) per il 2019. Nel 2015, sono attesi ricavi per 57,42 milioni di euro, con un incremento dell’11,15% nel 2016 a 63,82 milioni. E il trend di crescita continua nel 2017 con 67,18 milioni (+5,25%), nel 2018 con 76,75 milioni (+14,24%), nel 2019 85,16 milioni (+10,96%).
Secondo l’Autorità portuale di Civitavecchia, Fiumicino e Gaeta, guidata dal Presidente Pasqualino Monti (classe 1974), la politica gestionale e gli interventi infrastrutturali consentiranno di rafforzare la capacità competitiva risultando sempre di più polo attrattivo per nuovi traffici e di posizionarsi a livello nazionale tra i maggiori contribuenti in relazione alle entrate tributarie prodotte dalle merci in transito. Lo scalo celebra i traguardi raggiunti negli ultimi tre anni tra cui, in particolare, il nuovo ruolo di hub logistico per il mediterraneo e l’Europa. Ma anche la crescita nel settore delle navi da crociera, con gli oltre 2.600.000 transiti annui e punte giornaliere di oltre 45 mila passeggeri e turisti gestiti, oltre alla conferma di scalo di riferimento per la filiera di alimentazione dell’insediamento siderurgico di Terni, o il recentissimo avvio di traffici strategici per il sistema produttivo nazionale, come nel caso della produzione automotive Fca realizzata nello stabilimento di Melfi e destinata al mercato del Nord America.