Lo chiamano il “traghettatore”, ossia colui che dovrà risolvere il delicato impasse all’interno di Ucina – Confindustria della Nautica. Il Presidente pro tempore dell’associazione che
raggruppa i marchi armatoriali italiani (o meglio, quasi tutti, viste le scissioni avvenute nel 2014), Lamberto Tacoli predica unità d’intenti e cerca di buttare acqua sul fuoco delle polemiche interne, all’insegna di un clima di piena distensione e disponibilità al dialogo. Tacoli fa una rapida panoramica su Ucina, il Salione Nautico genovese e l’ipotesi, poi bocciata, di anticiparlo in primavera: “Fui io stesso a suggerire l’ipotesi di un Salone a maggio, parlandone sia ad Albertoni che a Perotti. Per un motivo semplice: con Cannes e Montecarlo in autunno arriviamo terzi, quindi perché non cambiare e spostarlo? Pensavamo fosse utile per tutto il comparto nautico, un Salone a inizio stagione in un periodo libero da altri Saloni e in coincidenza con Expo. Durante il percorso di questo progetto abbiamo capito che il 75% di associati UCINA non vanno ne a Cannes ne a Montecarlo, le nostre piccole aziende: per loro era utile tenere l’evento in autunno, è giusto soddisfare le esigenze della maggioranza. L’obiettivo è di riportare al Salone di Genova i grandi marchi italiani che facciano da attrattiva per gli stranieri (Gavio su tutti, ndr). Nei prossimi 2-3 mesi è nostro dovere trovare unità anche per l’elezione di una figura condivisa come Presidente”.