Sessanta lavoratori soli, contro tutto e tutti, a difesa dei propri diritti. Ecco, qui di seguito, il loro comunicato di fronte a una situazione di grave crisi. “Nonostante in questi mesi

, la rappresentanza sindacale unitaria e le organizzazioni sindacali di categoria abbiano tentato in tutti i modi di coinvolgere la proprietà in un rilancio delle attività, l’azienda è stata posta in liquidazione. Dopo settimane di mobilitazione la situazione continua ad essere drammatica: l’ultimo stipendio saldato per intero è stato quello di agosto e soprattutto non si intravede per il futuro nessuna prospettiva produttiva”.
Ma il loro grido di dolore non poteva passare inosservato in certe stanze dei bottoni della Regione Liguria da sempre sensibili agli operai. E così, tra poche, domani pomeriggio, è stato fissato un incontro in piazza De Ferrari, alla presenza del liquidatore della Oms Ratto, durante il quale la Fiom Cgil, oltre a chiedere la regolarizzazione delle posizioni stipendiali e contributive, chiederà di trovare una soluzione di continuità produttiva nel perimetro delle nuove aziende dell’indotto Esaote.