Alcuni terminalisti portuali genovesi sono in allarme, o meglio devono affrettare i tempi perchè le concessioni dei terminalisti del porto della Superba stanno per

esaurirsi. In particolare Sech, Rebora, Genoa Metal Terminal e il Terminal Rinfuse hanno una scadenza ravvicinata, nel 2020, un orizzonte temporale troppo breve per ipotizzare ulteriori investimenti, almeno di una certa rilevanza. Il comitato portuale di giovedì ha deciso di affrontare di petto la questione. Meglio, è l’Authority a proporre una soluzione per sveltire i tempi. A breve Luigi Merlo, il numero uno di Palazzo San Giorgio, volterà pagina e punterà su un nuovo schema che dia trasparenza e respiro al settore, puntando a sempre maggiori investimenti dei privati, semplificando si terrà conto degli investimenti, traffici, capacità di reggere alla crisi del mercato, sviluppo e lavoro portuale: parametri che i terminalisti devono aver garantito nel passato e soprattutto mettere in campo anche ora, in scadenza cioè di concessione, quando l’entusiamo per gli investimenti cala, visto il ridotto tempo per ammortizzarli. Ci sarà sempre un livello di discrezionalità, ma con la nuova formula che gli uffici dell’Autorità portuale hanno scritto, il terminalista sarà spronato ad investire anche negli ultimi anni di concessione e avrà, quasi matematicamente, il numero preciso di anni di proroga della concessione. Proroga in cambio di investimenti, insomma.