La sede genovese della multinazionale del trasporto veloce Tnt è a Staglieno, di fronte al campo santo, ma i loro colori arancioni sgargianti su motorini, auto aziendali e camioncini

si spargono a macchia d’olio in tutta la città nel giro di pochi minuti, quando dalle ore 8 in poi la posta viene smerciata tra i vari “postini privati”, molti di essi di origine straniera e in particolare centrafricana.
Ma la Tnt, in tutta Italia, è una vera e propria potenza. Però c’è un altro lato della medaglia. Tnt, infatti, è impegnata nell’ambizioso programma di ristrutturazione denominato Outlook, che prevede un taglio dei costi e investimenti per il riposizionamento dell’azienda. In particolare, è in corso il potenziamento degli impianti, tramite un’elevata automazione e un investimento di 185 milioni di euro in quattro anni nella rete stradale. In Italia, Tnt si sta impegnando nella modernizzazione degli hub e ha annunciato che il personale che vi lavora diventerà progressivamente dipendente, abbandonando così il ricorso ad appalti esterni.
Nel terzo trimestre, Tnt mostra ricavi per 1,646 miliardi di euro, con una flessione del due percento sullo stesso periodo dello scorso anno, con una perdita di 47 milioni (a fronte di un margine operativo positivi di 20 milioni nel 2013). L’Europa resta il principale teatro delle operazioni della società olandese, con un fatturato di 788 milioni, seguita dall’area formata da Russia, Ucraina e America (274 milioni) e dal Pacifico (151 milioni).