Un pessimo campanello d’allarme. Nel giorno nel quale da Vado Ligure arrivano tremende notizie sul futuro della Tirreno Power, a Cornigliano si spera in un miracolo perchè
le prime voci parlano di una ipotesi di chiusura dell’Ilva. O quanto meno per la Fiom Cgil, che attacca a testa bassa: “Gli scenari possono essere diversi, ma tutti preoccupanti. Le banche, da quello che capiamo, non sarebbero disposte a dare la seconda tranche di prestito all’Ilva, da novembre in poi, questo vuol dire che si blocca la produzione, si rischiano gli stipendi, si blocca tutto. Le banche chiedono garanzie su chi sarà il futuro azionista e i problemi sono complessi. Mittal è uno dei candidati ma c’è ancora la famiglia Riva, in Italia esiste il diritto di proprietà e alla famiglia Riva non si può togliere l’azienda così, insomma il rischio fallimento è concreto”.