Prolungare l’agonia dei contratti di solidarietà per garantire uno sbocco alla stessa Ilva. Si basa su questa linea guida l’idea partorita ieri presso i vertici dell’azienda che ha a Genova
ha una importantissima sede nel ponente cittadino. E e per l’assessore regionale al Lavoro, lo spezzino filo Paita Enrico Vesco “il destino si gioca a Roma, non c’è più una seconda chance per salvare il destino dei lavoratori e dell’azienda con sede a Taranto”, a Genova si respira un’area di attesa snervante. A Cornigliano sanno tutti che i contratti di solidarietà (formula che prevede zero licenziamenti, ma tutti guadagnano meno, ossia il 20%, si è passati da 1400 a 1200) scadono al 30 settembre e dopo è tutto un rebus.
Per Bruno Manganaro, segretario regionale della Fiom Cgil, la soluzione è semplice: “Se la formula dei contratti di solidarietà proposti ai lavoratori pugliesi fossero girati a Genova, la situazione migliorerebbe sensibilmente, si darebbe fiato all’indotto per ancora qualche mese”.