Vengono studiati, analizzati i dati e poi imitati. I cinesi ammirano lo sviluppo dei porti italiani e cercano di avvicinarsi per grado di competitività. Anche l’Autorità Portuale di Civitavecchia
ha partecipato alla missione in Cina della delegazione italiana, guidata dal presidente del Consiglio Regionale del Lazio Daniele Leodori, e formata dai rappresentanti delle maggiori associazioni di categoria, che ha siglato, due settimane fa, importanti accordi di collaborazione istituzionali ed economici con i rappresentanti dell’area di Tianjin, una delle quattro città della Cina a maggiore tasso di crescita economica ed industriale.
Questa è stata anche l’occasione per l’Autorità Portuale di Civitavecchia, presieduta da Pasqualino Monti, il numero uno di Assoporti, l’ente nazionali dei porti italiani entrato in rotta di collisione con Luigi Merlo e l’unico porto canale d’Italia, quello di Ravenna, per illustrare le varie attività che avvengono e si realizzano negli scali del Network laziale e per presentare i progetti di sviluppo del porto di Civitavecchia.
Per il know how logistico, la gestione dei flussi turistici, crocieristici in particolare, e l’attrazione di investimenti stranieri nel Lazio, l’impegno coinvolge l’Autorità portuale di Dongjiang con quella di Civitavecchia che hanno siglato una lettere di intenti che pone le basi per instaurare possibili sinergie di sviluppo commerciale e una proficua e produttiva collaborazione nell’ambito dello sviluppo strategico aziendale.
Inoltre, per la cooperazione economica e lo sviluppo dei flussi turistici con la Cina, l’Agenzia del turismo ha siglato un’intesa con la città di Jixian e Sviluppo Lazio con la municipalità di Wuqing; per la condivisione delle esperienze di urbanizzazione sostenibile, il sistema dei Parchi regionali ha firmato una lettera d’intenti con il distretto di Jixian;
Protagoniste di questa iniziativa di interscambio di know how e di specifici progetti di cooperazione internazionale, anche Federlazio, Cna, Confartgianato e Unindustria, che svilupperanno gli accordi presi con le omologhe associazioni dell’area di Tianjin, puntando in particolar modo ai settori del fashion, turismo e green economy.