Un appello che, poi, a dire il vero, è un po’ un ritornello negli ultimi anni nel Bel Paese: “Mancano specialisti fra i lavoratori italiani, ci sono troppe persone che sognano
di diventare avvocato, giornalista, medico, calciatore e poi alla fine, in parole povere, mancano operai specializzati. Non stupitevi se ci rivolgiamo all’estero”. In sintesi, Giuseppe Bono, l’amministratore delegato di Fincantieri, è stato chiarissimo nell’esprimere un concetto che arriva su più fronti. Gli edili si lamentano della mancanza di tornitori, le ditte sono a corto di idraulici e il mercato del lavoro per quanto riguarda gli italiani langue. Sono abituati bene? Da un lato è vero, dall’altro no, poichè sono cresciuti le italiane che svolgono il lavoro di badanti e colf domestiche, per esempio. “Siamo costretti a chiamare gli stranieri, tra i giovani italiani, purtroppo, di operai specializzati ce ne sono davvero poco e non bastano per il nostro mercato del lavoro. Inoltre molte volte gli italiani ci contestano i contratti proposti, a detta di molti buoni, e si rivolgono ai sindacati . Agli operai stranieri, invece, va bene quasi tutto e non fanno obiezioni. Molti giovani sindacalisti non hanno mai messo piede in un cantiere e parlano solo per sentito dire. Vi dico un dato: l’anno scorso abbiamo fatto ben 250.000 ore di formazione, non penso che altre aziende facciano lo stesso”.