Cammino lungo ed impervio, ma in pochi avrebbero scommesso così tanto duro. La Gronda trova nuovi ostacoli. Fa strano che una opera così importante per l’economia della nostra

regione e per sveltire i traffici in tutto il Nord Italia in direzione Germania e Svizzeri trovi così tante difficoltà.
L’ultimo capitolo di questo “fumetto” arriva direttamente da Roma, da parte del Ministro dei Trasporti Maurizio Lupi, il cui partito, il Nuovo Centrodestra di Angelino Alfano, si era sempre esposto in prima linea sulle grandi opere. Lo schiaffo è stato il mancato appuntamento che ci doveva essere tra la Regione Liguria e il Ministero dei Trasporti, un rinvio che sa tanto di beffa visto il clima. Oggi, non a caso, Claudio Burlando ha sollecitato lo stesso Renzi a margine della direzione nazionale del Partito Democratico. Raffaella Paita, in prima linea tra i pro-gronda, e quindi si smarca dall’estrema sinistra, interviene in pieno clima di primarie: “Mi sembra che il Ministro Lupi usi due pesi e due misure diverse” attacca l’assessore regionale spezzina. Lupi aveva detto qualche giorno fa in visita a Genova: “Mi spiace osservare come i problemi locali della politica siano scaricati sul governo di Roma. La Gronda costa 3,2 miliardi di euro, ma se non ci sono ad oggi le risorse non posso prometterla o metterla in agenda. Prima della conferenza dei servizi bisogna capire dove recuperare le risorse”. Ma il rinvio di ieri sera, il meeting era proprio sulla Gronda, sa tanto di de profundis.