Desta scalpore il rifiuto dei cinesi sulla mega alleanza sui mari del P3. In Italia, come del resto d’Europa, non si capisce il rifiuto se non per mera ideologia. Il “sì” avrebbe interessato
i porti liguri di Genova e Savona, visto che sono due scali dei cinque italiani (gli altri sono Trieste, Napoli e Gioia Tauro) che avevano firmato gli accordi preliminari.
Maurizio Fasce, presidente di Spediporto (l’associazione degli spedizionieri genovesi), si è dichiarato tutto sommato “Soddisfatto per questa decisione, perché la P3, controllando il 40% del mercato mondiale, avrebbe potuto creare condizioni di mercato sfavorevoli per i caricatori”. Il timore era quello che Maersk, MSC e CMA CGM, forti del loro potere, potessero mettere in atto un cartello di mercato. Fasce ha sottolineato come proprio in sede Clecat (l’associazione europea degli spedizionieri) “l’Italia era stato l’unico Paese a esprimersi con un parere cauto su questa alleanza, mentre le altre nazioni avevano un approccio neutro”.