Non ci siamo. Genova e Savona sono ancora distanti. I quaranta chilometri circa che separano non solo le due città, ma anche i due porti liguri, appaiono un abisso

con tanto di polemiche specialmente da parte ponentina, con il segretario regionale del Pd, Lunardon, savonese, che cerca di fare da pacere di turno. L’annunciata riduzione delle Autorità Portuali accende i fari, rinvigorendo rivalità tra banchine adiacenti. Genova vorrebbe unirsi a Savona, mantenendo però il timone, mentre Salerno si ribella all’unione con Napoli. 
I due rivali del Mar Ligure potrebbero allearsi per formare un unico polo dedicato ai container? L’ipotesi di aggregare le Autorità Portuali di Genova e Savona serpeggia già da qualche tempo e viene sponsorizzata soprattutto da alcuni circoli genovesi in nome anche della riforma portuale, che potrebbe imporre per legge il matrimonio. Che se non sarà d’amore, sarà sicuramente d’interesse, visto che l’alternativa della guerra (quando sarà pronto il nuovo terminal container Maersk di Vado Ligure) potrebbe più danneggiare che favorire i due scali. E sempre da Genova è giunta un’altra voce autorevole a favore dell’unione, quella dello stesso presidente dell’Autorità Portuale di Genova, Luigi Merlo.