Arriva un bastone tra le ruote per l’iniziativa di Fincantieri di volersi quotare in borsa. Ad apporre il niet, manco a dirlo, sono i sindacati, questa volta uniti, contrari a questa avventura

giudicata un azzardo sulle spalle dei lavoratori dei vari cantieri liguri. Secondo la Fiom – Cgil ligure “Si tratta di una scelta alquanto sbagliata.  La crisi della cantieristica non è finita e la cassa integrazione nei vari cantieri navali, che proseguirà purtroppo anche per il 2015, ne è una dimostrazione. Negli ultimi quattro anni, mentre perdura l’utilizzo del sistema degli appalti come metodo principe per ridurre il costo del lavoro e i diritti, in Fincantieri Italia si sono persi quasi 800 posti di lavoro. Gli investimenti nei cantieri vanno a rilento e le uniche risorse aziendali esistenti sono state investite all’estero per nuove acquisizioni. Oggi servirebbe un confronto serio con l’azionista ed il Governo, invece si rischia l’avventura della Borsa per fare cassa e coprire finanziariamente l’operazione di acquisizione di STX, acquisita dai coreani qualche anno fa, quotata in Borsa e che alla fine ha prodotto un debito e la crisi di alcuni cantieri europei”.