Proprio nei giorni scanditi dall’agenda della riforma voluta da Delrio che prevede l’abolizione delle Province, la creazione di otto città metropolitane e l’allargamento del numero
di consiglieri e assessori dei comuni al di sotto dei 10,000 abitanti, arriva una autentica mazzata, ma prevedibile stando alle voci che da giorni correvano tra i corridoi della Provincia di Genova. L’ente, commissariato da quattordici mesi, l’ultimo presidente fu il cattolico del Pd Alessandro Repetto, ora c’è l’ex comunista Piero Fossati, ha deciso di mandare a casa venti precari per gli scarsissimi fondi che dispone.
I precari genovesi sono più di 20 e alcuni di loro lavorano in Provincia da quasi 10 anni. Le Organizzazioni sindacali hanno chiesto all’amministrazione provinciale di applicare quanto previsto nella Legge di Stabilità, ovvero il rinnovo dei contratti a termine, richiesta respinta. Per questo motivo è stato chiesto un incontro alla Regione Liguria (titolare del riordino delle amministrazioni provinciali) che si svolgerà oggi pomeriggio a De Ferrari. La richiesta delle Organizzazioni Sindacali è quella che anche Genova, come già fatto in Liguria dalla Provincia di Imperia, proroghi i contratti sino alla fine dell’anno.