Uno dei maggiori rivali del porto di Genova nel Tirreno, quello di Napoli, ha chiuso il 2013 tra alti e bassi. Lo scorso anno il porto partenopeo ha registrato un incremento

del +1,8% del traffico delle merci, grazie al rialzo dei volumi di rinfuse, avendo movimentato 20,4 milioni di tonnellate rispetto a 20,0 milioni nel 2012. Nel settore delle merci varie il traffico è ammontato a 10,4 milioni di tonnellate (-10,2%), di cui oltre 4,9 milioni di tonnellate di merci in container (-15,0%) totalizzate con una movimentazione pari a 477.020 teu (-12,8%) e 5,4 milioni di tonnellate di carichi ro-ro (-5,3%). Nel segmento delle rinfuse liquide sono state totalizzate 5,9 milioni di tonnellate (+14,8%), di cui 4,9 milioni di tonnellate di prodotti raffinati (+18,9%) 713 mila tonnellate di gas liquefatti (+3,3%) e 336 mila tonnellate di altre rinfuse liquide (-9,8%). 
Ma non è tutto oro quel che luccica. 
Il volume delle rinfuse solide si è attestato a 4,1 milioni di tonnellate (+23,2%), di cui 268 mila tonnellate di cereali (+11,1%), 192 mila tonnellate di prodotti metallurgici, minerali di ferro, minerali e metalli non ferrosi (+62,4%) e 3,6 milioni di tonnellate di altre rinfuse secche (+23,9%). Complessivamente il traffico dei passeggeri movimentato lo scorso anno dal porto napoletano è stato di 6,9 milioni di persone (-6,8%), di cui oltre 5,7 milioni di passeggeri dei traghetti (-7,3%) e quasi 1,2 milioni di crocieristi (-4,4%).