Continua a far discutere il tema bollente della riforma delle Autorità Portuali, tanto auspicata nelle settimane scorse dal Ministro competente in materia Lupi, ma che rischia di far esplodere
il coperchio di una pentola che ribolle da tempo.
Luigi Merlo, il presidente dell’Autorità portuale di Genova, stranamente si smarca dai suoi colleghi ed afferma “Sono felice che un ministro, finalmente, abbia rotto gli indugi. Immagino un distretto logistico tra e Savona” smarcandosi così, dopo le polemiche di ottobre, da una possibile integrazione con La Spezia, per la quale vede semmai un’integrazione con Livorno. Il senatore ligure Maurizio Rossi (Scelta Civica, ma molto attivo in vista delle prossime elezioni Europee in primavera) è scettico: “Ritengo difficile che riesca a mettere d’accordo Genova con Savona, La Spezia con Livorno, cosi come penso difficile che riesca a far decollare delle Spa che poi non sarebbero messe nella disponibilità dei privati ma, si dice, potrebbero avere tra gli azionisti altri soggetti pubblici come Regioni, comuni etc”.
In tutto questo contesto, non bisogna tralasciare le dichiarazioni che arrivano dall’estremo levante della Liguria. Nell’ambiente portuale spezzino si fa notare che l’Autorità portuale più vicina geograficamente, se di distretti si deve parlare, è quella di Carrara, Livorno permettendo, il cui patron ha messo da tempo nel mirino La Spezia e il suo presidente Forcieri. Insomma, siamo ancora in alto mare.