Ci pensa il Governatore della Regione Liguria, Claudio Burlando, in extremis, a mettere il bastone tra le ruote per la cessione delle tre Ansaldo ai coreani del gruppo Doosan

dati per favoriti da alcune settimane (anche se ai primi di luglio alcuni emissari asiatici fecero capolino a Cornigliano). ”Ho ribadito la nostra posizione: se Finmeccanica non è in grado di tenere nel suo perimetro le tre aziende intervenga pesantemente la Cassa Depositi e Prestiti, non possiamo mica cedere un’altra eccellenza italiana e genovese agli stranieri, anche se i loro investimenti fanno sempre comodo. La Cassa Depositi deve servire anche per fare pulizia dove bisogna farla, cioè mettendo a posto Ansaldo Breda perché non è giusto che Sts, leader mondiale nella automazione ferroviaria, vada in crisi perché Breda non riesce a fare i treni”.
Poi il Governatore, che da mesi ha annunciato che non si ricandiderà per il terzo mandato di fila anche se la legge non glielo vieta, ha sottolineato che ”il premier Letta avrà un ruolo decisivo in questa vicenda ma, ovviamente, non prenderà una decisione pubblicamente. Lo farà naturalmente con i legittimi interlocutori. Siamo di fronte a un bivio: scegliere se mantenere le aziende italiane o straniere. In ogni caso gli eventi di Telecom e di Alitalia hanno portato fiato a chi sostiene che se devi vendere in tempi limitati fai male. Il problema del mantenimento di Ansaldo in mani italiane riguarda il sistema Italia. Il Paese non crescerà se non mantiene il controllo sull’industria e si spezza la catena che lega innovazione, ricerca e industria”